In molte sere la nostra associazione è impegnata in questa terapia chiamata da noi che ne siamo gli autori e gli inventori (in realtà tutto è nato da Renzo Callegaro) “Terapia dei Centri” oppure “Riarmonizzazione dei centri o chakra”. Per quanto riguarda la storia, il nostro Maestro ha dedicato la quasi totalità della sua esistenza a questo specifico, antico e segreto modo di aiutare, fondendo le tradizioni orientali a quelle occidentali come l’ermetismo che strano a dirlo ha parlato anch’esso di questi centri di forza situati lungo il nostro asse organico. Non ripeteremo ciò che già è descritto nelle nostre varie rubriche su cosa sono i centri e sulle loro funzioni, visto che questi particolari sono già ampiamente documentati sia nel loro aspetto spirituale sia nel loro aspetto medico. Vorrei in questa breve pagina descrivere gli aspetti tipicamente animici, tratti dall’esperienza quasi trentennale (almeno per questa incarnazione, anche se questa tecnica è tratta dall’Antico dei Giorni) e muovermi fra i simboli, le allegorie e le specifiche di questa tecnica. Oggi la scienza della medicina ufficiale ha riconosciuto ufficialmente (tutto ciò è documentabile nelle riviste mediche specializzate) che il 90% delle malattie fisiche ha un origine interiore per quanto difficile da cogliere.
Oggi neanche più il medico di campagna afferma che la natura di un dolore allo stomaco (almeno che non sia stata diagnosticata una patologia relativa) nasca all’interno dell’organo stesso. “Qualcosa o qualcuno” è intervenuto nel processo degenerativo fisico,” qualcosa o qualcuno” situato in un punto molto più interno e più intimo della nostra consapevolezza fisica ha mosso i fili precedentemente. Oggi anche la scienza riconosce che se lo stomaco non digerisce non è solo colpa della trippa o di altro… Questo riconoscimento scientifico assume grande importanza per il nostro modo di pensare la terapeutica che non esclude la scienza ma anzi, la include all’interno di un coordinamento fra scienza dell’anima e scienza della medicina.
Possiamo senz’altro iniziare partendo da quella natura umana fortissima, incontrollabile e dominatrice che prende il nome di EMOTIVITÀ o come la chiama la scienza dell’anima NATURA ASTRALE o del DESIDERIO. Non credo di dire cose nuove o di scoprire l’acqua calda se affermo che spesso la nostra vita quotidiana viene influenzata da questo aspetto della natura umana.
Quante volte un conflitto emotivo con un altro individuo ci ha rovinato la giornata? Quante volte alcune alterazioni emotive prolungate che si formano sul posto di lavoro fra colleghi, sottoposti, col proprio capo ci procurano ansie e disagi? Quante volte una situazione sociale o sentimentale ci ha depresso? Quante volte per un pericolo imminente abbiamo avuto paura? Ecco..questa forza si manifesta mutando l’originario stato di essere dell’uomo scavalca i gradini della nostra coscienza, del nostro essere e si afferma sempre più prepotentemente. Interessante a questo riguardo sarebbe la lettura di Abraxa intitolato: LA CONOSCENZA DELLE ACQUE che presto pubblicheremo sul sito. Ma poniamoci altre domande: Vi è mai capitato di entrare in un luogo dove nessuno fa azioni alterate eppure “sentite” che c’è tensione nell’aria? Oppure di accorgervi di stare bene vicino ad alcune persone che sono serene o innamorate? Questa percezione dell’ambiente circostante, la imprime ai nostri sensi il cervello? i 5 sensi? Altro?… Ebbene la risposta è No.
Abbiamo un apparato atto a percepire l’ambiente emotivo esterno e far conoscere noi all’ambiente che ci circonda. Questo apparato che è uguale per tutti e che muta da individuo a individuo per le caratteristiche di controllo e di conoscenza di sé stessi, è l’emotività o l’astrale. Quando percepiamo un disagio di natura emotiva che può essere una forma d’ansia, depressione, collera o altro, possiamo andare dal chirurgo e chiedergli di operarci l’ansia o la collera? No…. Ipotizzando fosse possibile l’idea di eliminare i nostri organi interni e rimanerne vivi, continueremmo a percepire l’ansia o la collera.. perché? Perché l’apparato che percepisce ciò non è fisico bensì astrale, con i centri situati con la radice lungo la nostra colonna vertebrale e il fiore posto davanti.
Chiarito questo punto restano altre domande: Come può uno stato d’animo non visibile ad occhio nudo andare ad influenzare così fortemente la nostra struttura fisica e quindi il nostro stato di salute? E qui che la scienza è venuta incontro allo studio perpetrato da secoli da tutti i maghi del mondo. E qui che molti scienziati e ricercatori cui siamo e saremo eternamente grati, hanno compiuto un passo decisivo verso la medicina del III millennio dove l’uomo nella sua interezza e non solo nella sua manifestazione biologica (il fisico) sarà al centro della terapeutica. Infatti attraverso questi ultimi passi avanti hanno potuto confermare ciò che anticamente è stato provato attraverso la prova scientifica tanto cara la materialismo incombente ma necessaria per scuotere le coscienze.
È stato visto (termine non usato a caso) che i questi centri vanno ad influire il corpo fisico attraverso un apparato prettamente fisico che è chiamato SISTEMA GHIANDOLARE. Per capire le relazioni fra centri e ghiandole fisiche vi invito ancora a leggere la relazione del DR. Lissoni in “Medicina Esoterica”, io voglio invece chiarire qual’è il tipo di rapporto esistente fra il centro (non visibile ad occhio nudo) e la ghiandola (visibile su ogni libro di anatomia). Immaginate il centro visto di profilo a forma di cono con al centro un vortice di energia a spirale (vedi disegno). Posto al centro del centro è situata la ghiandola fisica. Come avviene lo scambio e cosa governano i centri e le ghiandole localizzate nello stesso punto dell’organismo? La ghiandola fisica governa le funzioni relative alla sua locazione (vedi sempre medicina esoterica), mentre il centro governa la stessa funzione ma dal punto di vista delle energie sottili.
Vorrei fare un esempio: Immaginate il centro del sottombelico: la sua ghiandola relativa sono le interstiziali che attraversano le gonadi (o organi di riproduzione) governano le funzioni sessuali dell’uomo e della donna (sto chiaramente generalizzando… hanno altre molteplici funzioni ma adesso mi serve questo esempio). Il centro con cui relaziona che cosa governa? Ma chiaramente il desiderio emotivo relativo alle funzionalità sessuali, per cui nel momento in cui proviamo un desiderio di espletare un atto intimo, il centro del sottombelico inizia a girare vorticosamente e attraverso alcuni impulsi che sono stati misurati elettronicamente dai ricercatori informa la ghiandola relativa del suo stato di essere. Questa, OBBEDENDO FEDELMENTE ALL’IMPULSO DEL PADRONE DI CASA (quante volte abbiamo invertito questo stato di cose) inizia a secernere nel sangue quegli ormoni e quelle endorfine che danno una caratteristica fisica ad uno stato d’animo rendendo fisico quindi, in questo caso lo stato del desiderio sessuale vissuto dal paziente. Ecco quindi spiegata la loro reciprocità. Questo esempio può essere riportato ad ogni stato emotivo con caratteristiche di centri e ghiandole chiaramente diverse e il grande disegno DIVINO scoperto dalla scienza può manifestarsi più evidentemente. Che tipo di terapia facciamo allora? Con queste premesse a chiunque bussa alla nostra porta la prima terapia che mettiamo a disposizione è quella dei centri proprio perchè è importante per prima cosa eliminare la causa interiore che ha provocato il disturbo fisico che è susseguito. Come avviene la terapia? Dal punto di vista logistico avviene con l’imposizione delle dita delle mani su questi punti effettuata da una persona preposta a farlo da una tradizione che si è tramandata a noi oralmente. Solo questa persona può fare questo tipo di terapia e il giorno in cui sente o saprà di andarsene comunicherà oralmente ad un altro la tradizione.
Dopo Renzo si sono susseguite tre persone che hanno effettuato e continuano ad effettuare questa tecnica terapeutica su coloro che soffrono. Come spiegare cosa avviene? Mi limiterò ad un esempio sennò vi tedierei troppo. Immaginate le corde di una chitarra (i centri), se una o più di esse sono scordate la melodia che ne uscirà avrà un risultato di un certo tipo, cioè poco melodica. Il nostro compito è quello di andare a riaccordare lo strumento in modo da dare la possibilità ad ognuno (sempre nella piena libertà; non esiste terapia che si sostituisca alla coscienza dell’uomo) di poter suonare il proprio strumento finalmente accordato. Credo di aver spiegato abbastanza sulla terapia attuata dal gruppo sui centri, ad ogni modo resto chiaramente a disposizione di chiarimenti o approfondimenti.
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