22 Ago Chartres
CHIESA DI CHARTRES
La cattedrale di Chartres fu costruita negli anni successivi al ritorno dei Templari dalle Crociate nel 1128. Nello stesso luogo furono edificati in precedenza altri 5 edifici sacri: il primo edificio fu distrutto da un incendio appiccato nel 743 dal Duca di Aquitania; il secondo fu incendiato dai Danesi nell’858; il terzo e il quarto furono anch’essi distrutti dal fuoco rispettivamente nel 962 e nel 1020; in seguito fu costruita la prima cattedrale, distrutta anch’essa da un incendio nel 1194.
Oggi possiamo ammirare la meravigliosa Cattedrale di Chartres, che è una delle costruzioni più misteriose del mondo. Sul luogo dove sorge la Cattedrale, circa 4.000 anni fa i costruttori druidici dei cerchi megalitici del tipo di Stonehenge avevano eretto un dolmen e un pozzo all’interno di un tumulo di terra. Si pensava che un punto sotto la costruzione fosse fonte di energia emanante dalla terra. Queste correnti telluriche montavano e si affievolivano a seconda delle stagioni, e rivitalizzavano chiunque ne venisse in contatto. Fu così che il tumulo, il pozzo e il dolmen cominciarono ad essere venerati come suolo sacro. Più tardi i Druidi fondarono un collegio a Chartres, e la località divenne un centro di insegnamento iniziatico-druidico. Il tumulo e il dolmen acquistarono nuovo significato: quando una visione profetica informò i sacerdoti che una vergine stava per dare alla luce un bambino, essi intagliarono nel tronco di un pero un’immagine della fanciulla con l’infante seduto sulle ginocchia. Dopo di che collocarono la statua accanto al pozzo e alla fonte di energia all’interno dei dolmen, e la battezzarono ‘Vergine Sotterranea’.L’iscrizione venne modificata più tardi in ‘Virgini pariturae’, ossia la Vergine che partorirà un bambino. La costruzione della sesta e ultima chiesa, la cattedrale gotica odierna, è avvolta nel mistero. Non esiste infatti alcun resoconto esauriente della progettazione o dell’edificazione di uno dei massimi capolavori architettonici del mondo. Dove furono attinte le conoscenze indispensabili alla costruzione? Da varie informazioni frammentarie si delinea una vicenda assai singolare. La storia ha inizio con Bernardo di Chiaravalle, fondatore dell’ordine monacale dei cistercensi, che ispirò nove cavalieri di Francia ad abbandonare i loro possedimenti mondani e ad andare in cerca dei segreti che si riteneva giacessero sepolti nel sancta sanctorum, sotto le rovine del Tempio di Salomone a Gerusalemme. I nove, che passarono alla storia come i Templari, trascorsero quasi dieci anni in Terra Santa, facendo ritorno in Francia nel 1128 altrettanto misteriosamente come ne erano partiti. L’architettura gotica cominciò a fiorire proprio in quell’epoca, ma nessuno sa dove e come venne gettato il primo seme di questo stile. Forse i Templari scoprirono la chiave di qualche arcana conoscenza? Ritornarono in Francia serbando segreti che tradussero in pratica con l’aiuto dei cistercensi? Lo stile gotico, di cui Chartres rappresenta una delle espressioni più sublimi, fu il diretto risultato della loro ricerca? Sull’argomento sono state presentate tesi controverse, a favore e contrarie, ma la verità continua a sfuggirci. E possibile che i Templari abbiano disseppellito i resti dell’Arca dell’Alleanza di Mosè o i segreti in essa racchiusi, la Legge Divina che governa il Numero, il Peso e la Misura? Se ne fossero stati effettivamente a conoscenza, i migliori studiosi dell’ordine cistercense avrebbero dovuto dedicare molti anni a decifrare e analizzare questi segreti e a distillarne i principi di geometria sacra che vi sono contenuti in codice.Qualunque sia stata la natura della scoperta, sembra certo che quando un incendio distrusse nel 1194 gran parte della prima cattedrale di Chartres (ma non la tunica della Vergine), i cistercensi ne sapevano abbastanza da applicare in pratica i principi di ingegneria sacra. In soli trent’anni, muratori, vetrai, scultori, geometri, astronomi e altri esperti e artigiani riuscirono a creare un santuario così straordinario che solo pochi entrando non ne restano commossi: le proporzioni, l‘orientamento, la posizione e il simbolismo, tutto è stato concepito per risvegliare la psiche e ritemprare lo spirito. Il sacro centro della cattedrale cade tra la seconda e la terza campata del coro e coincide con l’ubicazione dell’altare originario, sistemato altrove nel XVI secolo. Il livello dell’acqua del pozzo è a circa 37 m di profondità sotto quel punto. Sopra di esso, alla stessa distanza, torreggia il pinnacolo della volta gotica dove le ogive incrociate, gli archi appuntiti caratteristici dell’architettura gotica, sono così perfettamente proporzionate da dare l’impressione di non reggere alcun peso. TRADIZIONE ESOTERICA di Chartres La venerata cattedrale è un centro di azione spirituale. Si dice che abbia il potere di trasformare gli uomini, di farli assurgere a uno stato spirituale più elevato, proprio come gli alchimisti trasmuterebbero il vile metallo in oro. Giunti alla Grande Porta Ovest, ossia alla soglia della cattedrale, alcuni pellegrini scoprono di aver assunto una positura più eretta, con il capo sollevato. Pare infatti che la struttura interna della chiesa produca sul corpo un tangibile effetto di innalzamento, quasi a preparano a ricevere le emanazioni telluriche dal basso e l’ispirazione divina dall’alto. Louis Charpentier, il ricercatore francese che indaga sui misteri di Chartres, afferma che “dal punto di vista fisiologico, le correnti, telluriche o di altro genere, possono penetrare nell’uomo solo attraverso una colonna vertebrale diritta e verticale. L’uomo può innalzarsi di stato solo mantenendosi ben ritto”. Il pellegrino avanzava senza scarpe lungo la navata fino al labirinto largo 13 m iscritto nelle lastre del pavimento. Danzando in tondo fino a raggiungerne il centro, un rituale che ricorre spesso nelle quattro fiere annuali tenute in onore della Vergine, il devoto diventava sempre più sensibile all’energia accumulata nel vasto spazio della cattedrale. Nella sua progressione verso il punto mediano, dove i transetti incrociano la navata, si riteneva che il devoto fosse investito dalla forza alchemica dell’intensa luce che traspariva dai tre rosoni a vetri colorati. In realtà, per quel che riguarda la nostra esperienza in loco, le cose non stanno così: riuscite ad immaginare dei monaci guerrieri come i templari, ballare per raggiungere una conoscenza che dimostrano già di possedere, viste le enormi analogie alchemiche disseminate in tutta la cattedrale? Chi ha già conosciuto il canale diretto all’Uno, può arzigogolare verso strade che rallentano la presa della “Sophia”? E perché fra tutti gli esperti di geometria sacra, nessuno ha mai cercato il punto d’incontro dei 3 rosoni che non è il Labirinto, ma bensì un luogo centrale della chiesa sul quale hanno costruito un altare moderno ed in teoria non più accessibile ai fedeli (dico in teoria perché noi chiaramente abbiamo scavalcato i cordoni di sbarramento ed abbiamo potuto constatare di persona)? Cosa c’era prima al posto dell’altare? Sono stati davvero studiati bene i rosoni? Se avvertiva pienamente il fascino solenne della cattedrale, voleva dire che i suoi sensi avevano colto tutte le proporzioni musicali e geometriche e tutti i numeri e le linee espressi dall’interno dell’edificio. Scopo del visitatore infatti non era tanto adorare la Vergine Maria o inginocchiarsi in segno di ossequio, quanto attingere tramite la Madonna a una maggiore consapevolezza, ricaricarsi di energia spirituale e ritemprare la sua anima. Ma vi pare possibile che un pellegrino intraprendeva un viaggio del genere per caricarsi di energia e per ritemprare la propria anima? O forse, come è più probabile, i templari avevano generato un percorso iniziatici e chi si trovava su tale sentiero avrebbe potuto valutare la sua idoneità e la sua preparazione nel sentiero del ritorno alla casa del Padre. Sicuramente un altro dato è il fatto che ormai è stato provato storicamente che la loro intenzione segreta era lò’unione delle religioni sotto un’unica bandiera di fratellanza. Il grande lastrone rettangolare è posto di traverso sul pavimento dell’ala ovest del transetto sud. Nessuno sa perché sia lì, nessuno sa quale sia la sua funzione. Ma a mezzogiorno del solstizio d’estate viene illuminato da un raggio di sole che filtra attraverso il vetro trasparente della finestra a pannelli decorati colorati di Sant’Apollinare (oggi, con gli spostamenti astronomici ciclici e con l’ora legale ciò accade verso le 14). Tutto ciò da quasi 900 anni. La pianta della Cattedrale inoltre è stata concepita su precise regole matematiche derivanti dalla regola del Numero Aureo (1,618): le distanze tra le varie istallazioni interne (colonne, transetti, il coro, ma anche della navata stessa) sono tutte multiplo del Numero Aureo. Ma cosa c’era nelle intenzioni dell’architetto, del vetraio, del tagliapietre e dell’astronomo? Possiamo fare delle soltanto delle congetture, nulla più, e anche piuttosto banali: un calendario astrale per segnare ogni l’inizio dell’estate? Parrebbe la soluzione più plausibile. Ma in un contesto come quello della Cattedrale di Chartres nulla è immediato, chiaro e scontato.Probabilmente dovremo accontentarci di questa superficiale ma logica interpretazione, non abbiamo altri elementi che ci aiutino a scoprire la realtà. Se di realtà possiamo parlare per la Cattedrale di Chartres. Il labirinto sulla navata centrale Al centro della navata c’è lo schema di un labirinto, il cui tracciato è lungo 262 metri, simbolo del tortuoso cammino che intraprende il fedele che intende raggiungere la conoscenza. Un tempo, ma succede ancora oggi, il labirinto veniva percorso in ginocchio dai pellegrini per ottenere dalle autorità ecclesiastiche indulgenze. In alcune epoche aveva addirittura lo stesso valore spirituale di un viaggio in Terra Santa. Ancora oggi, come già accennato, i pellegrini percorrono a piedi nudi il tracciato del labirinto durante le celebrazioni in onore della Vergine. Simbolismi esoterici, non cristiani All’interno della chiesa troviamo simboli esoterici ovunque, rappresentazioni allegoriche della morte e della vita ricoprono i capitelli e le colonne di tutta la Cattedrale. Inoltre troviamo simboli della peste, della carestia, di animali feroci (leoni, serpenti, draghi). Un vero e proprio pozzo di simbolismi che richiamano violentemente l’attenzione di coloro che sono per natura sensibili alla scienza esoterica: la struttura e la posizione stessa della Cattedrale sono un capolavoro di esoterismo applicato all’architettura.
L’esperienza del gruppo a Chartres
Le persone del Gruppo con il quale effettuai queste ricerche, iniziarono a percorrere il labirinto. Io cercai da fuori, in meditazione contemplativa, di cogliere la verità nascosta in quel percorso. Ho tentato intuitivamente di immedesimarmi nei costruttori, che sappiamo essere degli iniziati appartenenti con diversi gradi in varie confraternite, e in coloro che diedero mandato alla costruzione, ovvero gli iniziati appartenenti all’Ordine del Tempio. Quando i miei fratelli arrivarono al centro fui convinto che i costruttori avessero previsto tutto. Come detto poc’anzi, gli occultisti dell’epoca esprimevano in allegorie e simboli verità che dovevano essere nutrimento sia per chi ancora è immerso nella via mistica, sia per coloro che sono già entrati nel sentiero iniziatico. I Maestri hanno l’abitudine di fare così. Attraverso i loro gesti o le loro parole è possibile, a uomini di diverso grado evolutivo, attingere al nutrimento che in quel momento a loro necessita. Guardai la cattedrale dal basso verso l’alto. Le misure delle vetrate, la loro distanza con il centro. Ebbi un lampo. Mi appoggiai alla porta centrale dell’ingresso principale. Mi ricordai del filo di Arianna e del canale diretto che esso rappresentava. Camminai verso il centro della cattedrale con passo spedito, guardando dritto verso l’altare centrale, che sembrava non avere la minima importanza rispetto alla varietà di simboli esoterici presenti all’interno, senza più occuparmi di ciò che mi stava intorno. Il mio sguardo non si distoglieva dall’altare. Tagliai in due il labirinto che altre persone percorrevano e più mi avvicinavo all’altare, più percepivo la forza innalzatrice presente. Una grande pressione mi cingeva la testa e il resto del corpo, quasi ad impedirmi di proseguire. Imperterrito mi avvicinai all’altare, scavalcai, incurante della presenza o meno di guardiani, una transenna di corda rossa posta davanti all’altare per impedirne l’accesso. Mi sentivo un guerriero, o per dirla meglio, un cavaliere. Posai la mano destra aperta sull’altare e percepii una forza nuova ed inusuale anche per me, ormai avvezzo a certe frequenze. Alzai lo sguardo e cominciai ad osservare in alto sopra di me, l’immenso spazio esistente che di tutto dava la sensazione fuorché del vuoto. Tutti i rosoni e gli sguardi delle statue e delle vetrate convergevano in quel punto. La grande forza, che prima era difficile da contenere, si trasformò in uno stato d’amore dolce ma potente. Consigliai agli altri di ripetere quanto avevo fatto, per chiarire a me stesso se era stata solo una mia sensazione, o se anche loro avrebbero percepito quella forza. Il risultato fu che tutti, nessuno escluso, vissero la medesima cosa e la descrissero identica alla mia, compresa la pressione alla testa che sembrava impedire il passaggio. Addirittura qualcuno stava per mollare a quella forza e deviare dalla camminata. Lawrence Gardener nel suo: “i segreti dell’arca perduta” afferma che secondo alcuni studi da lui eseguiti, all’interno della cattedrale di Chartres si celi l’Arca dell’Alleanza di Salomone, che gli antichi iniziati sono riusciti a celare ai nostri occhi, trasformando la sua realtà da fisica ad eterica, in modo che sfugga a tutti coloro che non hanno la caratteristica visiva e sensibile per percepirla. Io non so se ho percepito l’arca dell’alleanza sospesa in quell’immenso spazio sopra l’altare, o la pietra sacra dei druidi posta invece sotto il medesimo altare, l’unica cosa che posso affermare con certezza è che, la cattedrale di Chartres è custode di una forza tellurica e spirituale, che chiunque può sentire, anche se non è facile da conoscere. È una forza che tende ad elevare il proprio grado evolutivo, in qualunque posizione di questo il discepolo si trova. È una forza che dona nutrimento a chi è ancora immerso nella corrente mistica, ma anche a chi quella corrente ha lasciato alle spalle. È una forza che ricorda l’Antica Sapienza e che fa mi commuovere al pensiero che altri prima di noi, probabilmente molto più bravi di noi, sono riusciti a costruire qualcosa dal quale tutt’oggi, noi possiamo ancora attingerne benefici mirabili. Possano i discepoli di tutto il mondo coglierne i vantaggi per dare il proprio contributo ad un mondo più vero.
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